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Se avete già letto alcuni miei precedenti articoli sono sicuro che ora sarete a conoscenza della storia e della cultura etrusca ma, in caso contrario, ecco un altro esempio di luogo profondamente plasmato e influenzato da questa civiltà misteriosa eppure rilevante.
Cerveteri, cittadina di piccole dimensioni affacciata sul Mar Tirreno a 42 chilometri da Roma, fu un importante centro urbano durante l'epoca etrusca. La sua storia è antica come possono testimoniare le molte storie e leggende nate intorno ai suoi abitanti nel corso degli anni. Si ritiene infatti che gli abitanti di Cerveteri fossero noti per il loro valore e il loro spirito di giustizia, considerando il fatto che non furono mai coinvolti in azioni di pirateria. Hanno avuto buone relazioni diplomatiche, soprattutto con il mondo ellenico: Cerveteri, infatti, fu l'unica città etrusca che portò un dono (thesaurus) al santuario di Delfi, segnale di forti legami per l'epoca.
Cerveteri ha perso importanza e rilevanza con il passare degli anni, ma ciò che ancora la mantiene nel (vostro) tour è la Necropoli della Bandiataccia, un'area di 400 ettari dove oltre un migliaio di tombe sono situate all’interno dei tipici tumuli etruschi. Il sito è stato dichiarato Patrimonio dell'Unesco ed è il più grande sito del suo genere nell'area del Mediterraneo. Al suo interno si trovano due strade principali, lungo le quali i visitatori possono vedere le tombe. Entrare in uno di essi è come entrare in una casa: stanze e corridoi riempiono gli spazi con affreschi e bassorilievi tutt'intorno e traspare chiaramente quanto fosse rilevante, per questa singolare civiltà, la vita oltre la morte.
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Lo scrittore
Federico Spadoni
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