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Nascosto tra le basse valli umbre c'è il capolavoro dell'immaginario architettonico di Tommaso Buzzi: La Scarzuola, un complesso di edifici, muri, templi e teatri che, considerato come un insieme unico ma eterogeneo, rappresenta la visione di Buzzi della "Città Ideale" (un leitmotiv dell'architettura italiana). Il progetto nasce nel 1956 quando Buzzi acquista la terra insieme al vecchio e abbandonato monastero e inizia a dare alle sue idee visionarie una forma e delle regole. Voleva una città che potesse riflettere se stessa e i suoi progetti, un'allegoria dell'esistenza dove un "linguaggio ermetico e difficile" potesse mescolarsi ad un'architettura sbalorditiva.
Dal 1958 al 1979 l'architetto costruì una scenografia teatrale eccezionale, volutamente lasciata incompiuta, dove un viaggiatore attento ed esperto poteva vedere somiglianze di monumenti di fama mondiale come il Partenone, il Colosseo, le Piramidi e altri esempi di architettura classica come Villa d'Este e Villa Adriana. I simboli esoterici e massonici sono sparsi in tutto il luogo e può essere difficile capirli e capirli tutti, ma per fortuna la visita è possibile solo con una guida. Lo stesso Buzzi ha detto che questo luogo "può essere compreso solo da pochi infelici che sono spiriti rari ed eletti". Probabilmente per questo non ha mai voluto approfondire questo suo lavoro, libero e incompiuto per sua scelta.
Dopo aver attraversato una grotta scavata nella roccia, i visitatori si trovano di fronte a tre porte: la Gloria Dei conduce al monastero che può essere letto come il divino, la Mater Amoris porta alla nave di Cupido, e l'ultima, Gloria Mundi, non porta da nessuna parte, ma torna all'inizio, sottolineando la banalità e la vacuità delle azioni sulla terra. Ma l’essenza della Scarzuola è il Teatro e, passato il luogo "sacro", questo appare chiaramente: la città si presenta con sette diverse scene teatrali al suo interno.
Mi sento di dire che l'Acropoli del Teatrum Mundi è forse l'apice di questo splendido complesso: diversi edifici e strutture si posano l'uno sull'altro pur essendo in qualche modo aggrovigliati tra loro come un puzzle. Il risultato è impressionante; a prima vista è difficile trovare un significato, ma lentamente tutto si distingue come unitario e indivisibile. La Scarzuola è uno di quei luoghi dove le visioni estreme hanno una forma, e questo non accade spesso, quindi prendete l’occasione per sperimentare questo luogo.
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Lo scrittore
Federico Spadoni
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