Cover photo credits © iStock/Cristina_Annibali_Krinaphoto
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Panicale, un borgo affascinante

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Questo testo è stato tradotto in Italiano dalla lingua originale English.

Panicale, un paese della campagna umbra a pochi chilometri dalle rive del lago Trasimeno, diventa affascinante fin dalla prima cosa che si legge su di esso - il suo nome. L'origine e il significato originale non è ancora certo e questo ha creato, a poco a poco, un numero solido di storie leggendarie che spiegano le ragioni del nome: alcuni dicono che significa "dove celebrano Pan" (Pan è un antico dio di tutto) o "dove tutto è bello", o "collina di Pan", tutti suggerendo che i riti e le cerimonie pagane si svolgevano una volta. Altri collegano l'origine del nome del borgo alla natura del luogo sottolineando che 'panico' indicava un tipo di cereale e quindi il significato del nome sarebbe "dove cresce il panico" - la conversazione continua ancora oggi. Altre storie che si possono sentire quando si visita Panicale potrebbe essere: Roland il Paladino, il mitologico cavaliere che servì Carlo Magno, passò di qui dopo la sua più grande sconfitta e (forse perché aveva bisogno di tempo per pensare a quello che è successo?) e costruì una torre nel paese vicino, Paciano. Un'altra è come una piccola area verde appena fuori dal paese, oggi conosciuta come Ceraseto, abbia l'antica e misteriosa dea dell'agricoltura Cerere da ringraziare per il suo nome. Mia nonna, 91 anni, nata a Ceraseto, mi ha raccontato delle ciliegie che stava prendendo dagli alberi intorno alla sua casa per un po' di tempo. Ciliegie come anche chiamate "cerase" in italiano.

Photo credits © iStock/Cristina_Annibali_Krinaphoto
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Ma oltre alle storie e alle leggende, a Panicale ci sono molte cose concrete da notare e apprezzare, a partire dalla sua forma semplice ma imponente. Il borgo conserva ancora la struttura del castello medievale, un tempo circondato da un fossato: ci sono i due ingressi verso Perugia e due verso Firenze, e all'interno delle mura ci sono tre piazze. Entrando da Porta Perugina, si incontra subito piazza Umberto I, dove spicca la bella cisterna ottagonale in travertino del 1473, ora fontana, insieme al trecentesco Palazzo Pretorio. Questo è il primo dei tre livelli su cui si trova il paese, ognuno con le sue stradine strette che convergono verso una piazza. Al secondo livello si trova la piazza religiosa e nel punto più alto di Panicale si trova il trecentesco Palazzo del Podestà, sede dell'archivio storico e noto, costruito in stile gotico-lombardo dai maestri comacini. Qui la vista spazia sul Lago Trasimeno e sulle terre di confine tra Umbria e Toscana.

Photo credits © iStock/e55evu
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La chiesa di San Sebastiano merita davvero una visita, e qui troverete un grande capolavoro di questo piccolo borgo umbro: l'affresco del Perugino del 1505, Il Martirio di San Sebastiano, che occupa la parete di fondo dell'Oratorio di San Sebastiano. Un'enorme (5,7 x 4,7 metri) scena architettonica dipinta nella parte inferiore della chiesa. Il paesaggio naturale ha ispirato Perugino a valorizzare i gesti ritmici creando "più che una scena di martirio, un'atmosfera che suggerisce uno spettacolo teatrale, la danza degli arcieri intorno al corpo nudo e sofferente di San Sebastiano".

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Lo scrittore

Federico Spadoni

Federico Spadoni

Sono Federico, sono nato e cresciuto in Italia. Sport e cronaca fanatico e volontario attivo. Attualmente vivo ad Atene, in Grecia. Scrivevo delle parti centrali d'Italia.

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