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La vista di questo piccolo paese, costruito su una delle più importanti vie di pellegrinaggio medievali d'Italia (la via Francigena, che va da Canterbury a Roma), non sbalordiva di certo i visitatori del Medioevo. All'epoca era comune per le famiglie ricche e potenti costruire alte torri fortificate per proteggersi da possibili nemici e, soprattutto, per mostrare la propria ricchezza e importanza. Le famiglie di commercianti si sfidavano in una sorta di gara per costruire la torre più alta e più splendida. Si doveva seguire una sola regola: nessuna torre poteva essere più alta di quella comunale (la torre della Rognosa). Avere una torre era uno status-simbolo così importante per le famiglie di San Gimignano che, al culmine di questa pratica, ne furono costruite 72.
Oggi lo skyline di San Gimignano, a 56 chilometri a sud di Firenze in Val d'Elsa, si distingue come uno dei pochi esempi rimasti di questa antica tradizione italiana. Le sue quattordici torri non solo conferiscono alla città il suo caratteristico e vivace aspetto feudale, ma sottolineano anche la sua rilevanza internazionale.
La città si sviluppa intorno a due piazze principali: la triangolare Piazza della Cisterna, dotata di un bel pozzo centrale, e la Piazza Duomo, risalente alla fine del XIII° secolo, con un impianto più complesso che ospita la maggior parte dei monumenti pubblici e privati.
San Gimignano è un sito culturale di eccezionale valore, in quanto ha mantenuto la sua omogeneità architettonica e il suo originario impianto urbano.
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Lo scrittore
Federico Spadoni
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