Basilica Santuario Maria SS. della Coltura - Parabita


Indirizzo:
Piazza Regina del Cielo, 73052 Parabita

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DESCRIZIONE DELLA BASILICA


Il tempio, costruito nel 1913 dall'architetto Napoleone Pagliarulo in un riuscito connubio di stili, come il romanico-bizantino e il gotico, con una diversa concezione del romanico pugliese, sorge sul sito di una cappella dedicata alla Madonna e alla cultura, allora demolita a causa delle precarie circostanze, per far posto all'attuale Basilica. Il portico, le belle decorazioni in "pietra leccese", è sormontato da un bellissimo mosaico raffigurante Cristo Re, realizzato dal Prof. Grassi a Roma; a questo si aggiunge il rosone anch'esso in pietra locale. A lato dell'intera struttura si erge maestoso il campanile di nuova costruzione.


Entrando nel santuario l'attenzione viene immediatamente attirata sul monolito con l'affresco della Vergine in trono sull'altare maggiore. L'affresco è di pregevole fattura, risalente al XII secolo circa, chiaramente di stile bizantino, che Barrella nel suo libro del 1913 descrive come "La Vergine è in piedi, in piedi. Un mantello blu le copre la testa e, sdraiato con grazia dalle sue spalle, va a costeggiare i bordi della veste bianca.


La testa è liscia e leggermente inclinata verso destra. Il viso ha le sopracciglia arcuate e rigide, occhi a mandorla [.....] Lo sguardo è dolce, ma tranquillamente malinconico si perde nell'osservare, quasi a rivelare una premonizione che la madre delle prove future [....]. Egli sostiene con il braccio destro il Bambino divino, mentre il sinistro, con ineffabile grazia, sostiene il piedino. Quel bambino che tiene amorevolmente in braccio è suo figlio! Racconta la dolcezza, la fiducia, la tenerezza con cui si concede il suo petto [.....].


Prima che questa figura grida spontaneamente: "Questa e' Mary!". Non possiamo essere entusiasti della delicata bellezza che si sprigiona all'interno del tempio, della perfezione delle linee, dell'accuratezza delle decorazioni, della quiete del luogo, gli affreschi che decorano l'interno sono stati realizzati in un anno, nel 1942, dal maestro Mario Prayer di scuola francese, ma all'epoca residente a Bari.Il Prayer ha realizzato diciotto affreschi che ricoprono le pareti delle navate laterali, formati da quattro campate ciascuna con volta a crociera; ha dipinto anche le due pareti interne della facciata principale, narrando la vita di Maria, la promessa della redenzione del Paradiso terrestre, la glorificazione dell'umile figlia di Sion.


I soggetti sono una vera e propria catechesi. Dal primo episodio, che è l'espulsione dei nostri primi genitori dall'Eden e la promessa di redenzione, l'ultimo rappresentato dall'Incoronazione, per mano di Cristo Re, è un susseguirsi di immagini di intensa e mistica carica di significato. In questo ciclo di affreschi si aggiungono anche quelli dell'abside dipinti con motivi eucaristici, le immagini degli Apostoli e le insegne degli Evangelisti. Le due arcate del presbiterio sono affrescate con ghirlande di fiori, tra le quali è appesa un'iscrizione sulla quale è raffigurato il "Responsorio della cultura della Madonna".


Sulla parete di fondo si può ammirare il magnifico rosone macchiato rappresentante di Cristo Re al centro e dal quale si diramano dodici razze da cui sono raffigurati i dodici apostoli. La Preghiera è stato realizzato sulla stessa parete il grande affresco del Trionfo della Madonna della Cultura, diviso in quattro scene, che vanno dalla scoperta del monolito al nuovo santuario, al quale vengono portate in processionalmente.nel novembre 1999, Sua Santità Giovanni Paolo II ha elevato il Santuario della Madonna della Cultura nella Basilica Minore.



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