Museo Civico di Belluno


Indirizzo:
piazza Duomo, 16, 32100 Belluno

Dati sbagliati? Vi preghiamo di comunicarcelo hi@itinari.com.

Consigli di viaggio per Bellunese

Ottieni l'esperienza più autentica. Dai un'occhiata a queste visite guidate e biglietti salta fila intorno a Bellunese .
Se usi i link sopra, paghi lo stesso prezzo e noi riceviamo una piccola commissione - grazie per il tuo supporto!

Questa storia di viaggio è tradotta con l'aiuto della tecnologia.

Questo testo è stato tradotto in Italiano dalla lingua originale English.


Il Museo illustra in modo esaustivo l'arte pittorica bellunese dal Quattrocento al Novecento. Di Jacopo da Montagnana (1440? -1499) e di Pomponio Amalteo (1505-1588) sono esposti numerosi frammenti di affreschi che un tempo decoravano la Caminata, sede della Comunità di Belluno, interamente ricostruita e adattata nel Tribunale provinciale tra il 1838 e il 1840. Sono inoltre esposte alcune opere di Matteo Cesa (1425-1495), di Bartolomeo Montagna (1450 -1523), di Palma il Giovane (1544-1628) e di Domenico Tintoretto (1560-1635). Di grande valore sono i dipinti settecenteschi di Sebastiano Ricci (1659-1734), dipinti nella casa di Fulcis, raffiguranti la Caduta di Fetonte, Ercole e Onfale, Ercole all'incrocio; dipinti e opere grafiche di Marco Ricci, dipinti di Gaspare e Antonio Diziani, Antonio Lazzarini e Giuseppe Zais. Il pittore e patriota Belluno Ippolito Caffi (1809-1866), tra i più grandi pittori italiani del XIX secolo, vi è la Venezia della tela con la neve e la vista di Belluno conosciuta dal Monte Dolada.


Appartengono alle collezioni del Museo anche alcune sculture; tra queste di particolare pregio quelle in legno di Andrea Brustolon di Michelangelo (1662-1732), come il crocifisso o la cornice con putti. Dello stesso artista sono conservati anche alcuni modelli in terracotta e un corpo di disegni preparatori. Di grande interesse infine alcune raccolte solo parzialmente esposte nelle sale, tavolette votive d'epoca tra il Settecento e l'Ottocento, la collezione di porcellane Zambelli-Perale prodotta da manifatture italiane e la sec. Dal diciottesimo al diciannovesimo, la collezione di gioielli orafi Bellunesi di Prosdocimi bozzoli tra l'800 e il '900.


La sezione archeologica conserva le testimonianze dell'età del ferro, costituite in gran parte da reperti provenienti dagli scavi ottocenteschi di una necropoli nei pressi di Cavarzano (fibule, coltelli e oggetti in bronzo) e dai successivi scavi effettuati nelle aree limitrofe. Numerosi sono anche i reperti romani e altomedievali: a indicare le due tombe di epoca longobarda, rinvenute rispettivamente a Mel e a Sospirolo. Il Lapidario Romano è ospitato nell'atrio d'ingresso del vicino Auditorium Comunale: da segnalare il basamento in pietra calcarea del Cansiglio dei primi del III secolo d.C. dedicato a Marco Carmine Pudens, che svolse importanti funzioni amministrative tra cui anche quella di patrono del Collegio dei dendrophori e fabri, e la stele funeraria del II secolo d.C., Tito Sertorio Proculo che ebbe numerosi incarichi politici e religiosi nel municipium. Merita una memoria, anche il sarcofago di Flavio Ostilio e sua moglie Domiziano del III secolo d.C., visitati nel cortile di Palazzo Crepadona, sede del centro culturale della città.


Alla pinacoteca del Museo è stato trasferito il Palazzo Fulcis, prestigioso edificio settecentesco le cui sale sono state realizzate da Sebastiano Ricci con capolavori oggi conservati nel Museo.



Vuoi pianificare un viaggio qui? Parla con assistente di viaggio AI Maya.

Storie di viaggio nei dintorni al Museo Civico di Belluno

Luoghi da visitare nei dintorni del Museo Civico di Belluno