Museo Nazionale delle Arti e Tradizioni Popolari


Indirizzo:
Piazza Guglielmo Marconi, 8, 00144 Rome, Italy

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Dal 1° settembre 2016 il Museo è entrato a far parte del Museo delle Civiltà, istituito con l'arte. 6 del D.M. 23 gennaio 2016 n. 44, sotto la direzione ad interim del prof. Leandro Ventura


Museo delle Civiltà:

  • Museo Nazionale delle Arti e Tradizioni Popolari
  • Nazionale Preistorico ed Etnografico "Luigi Pigorini".
  • Museo del Medioevo
  • Museo Nazionale d'Arte Orientale "Giuseppe Tucci

Struttura a seguito dell'aggiornamento DM 44 del 01/23/2016 Riorganizzazione del ministero dei Beni e delle attività culturali e turistiche


Il Museo Nazionale delle Arti e delle Tradizioni Popolari è l'unico museo statale in Italia con competenze specifiche nel campo dei materiali ETNOGRAFIA E ANTROPOLOGIA, ha lo scopo di documentare le tradizioni popolari di tutte le regioni italiane e conserva oltre centomila documenti, acquisiti dal 1906 ad oggi.


Storia Il Museo è stato fondato dalla Mostra Etnografica Italiana tenutasi a Roma nel 1911 per celebrare il cinquantesimo anniversario d'Italia e ha avuto per il suo fondatore Lamberto Loria (1855-1913), etnologo, che dopo aver effettuato diverse spedizioni di studio fuori dall'Europa, realizzò durante un breve soggiorno nel Sannio, anche in Italia nei primi anni del Novecento dovette fare ricerca etnografica. Era necessario documentare la cultura agro-pastorale che all'epoca stava subendo grandi cambiamenti a causa della progressiva industrializzazione di aree vicine e lontane e della conseguente emigrazione dai centri rurali.


Collezioni Loria raccolse oltre trentamila oggetti per l'Esposizione del 1911, con l'aiuto di collaboratori, insegnanti e studiosi locali, attivi in diverse regioni. Al termine dell'esposizione, fu proposta l'istituzione di un museo nazionale, ma la morte dello stesso Loria, avvenuta nel 1913, e la storia della Prima Guerra Mondiale ritardarono l'attuazione del progetto.


Quando nel 1923 fu emanato il decreto istitutivo, si assunse il problema della mancanza di una sede adeguata. Collezioni di oggetti, chiuse in scatole, furono depositate in quegli anni nei sotterranei dei musei e infine sbarcate a Villa d'Este a Tivoli. Solo nel 1956 l'intera collezione fu trasferita nel palazzo dell'EUR, che oggi ospita il Museo. Gran parte dei reperti è databile tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento, ma ci sono molte eccezioni: spesso, ad esempio, i manufatti lignei risalgono al Settecento o all'inizio dell'Ottocento.


archivi Tutto il materiale documentario del museo è attualmente accessibile al pubblico attraverso una serie di servizi: la biblioteca, l'archivio storico che conserva documenti relativi all'acquisizione di oggetti, il Gabinetto delle Stampe, l'archivio fotografico, l'archivio sonoro, l'archivio di antropologia visiva, i magazzini etnografici, l'inventario uffici catalogazione e prestiti, il laboratorio di restauro e il laboratorio audiovisivo. Il Museo, per la sua specificità e unicità sul territorio nazionale, è anche un centro di raccolta dati, ricerca e documentazione.



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