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Il Museo Archeologico del Casentino, suddiviso in 6 sale, si basa essenzialmente su un ordine cronologico che mostra al visitatore come la valle del Casentino si sia trasformata nel periodo compreso tra la preistoria e il periodo tardo-romano. All'interno del sistema cronologico complessivo, tuttavia, trovano spazio sezioni più tematiche, come quella sui santuari etruschi o le sepolture, utili per comprendere speciale spaccatura della storia e delle società antiche. Il padiglione 1 è dedicato alla Preistoria. Nella Finestra 1 sono esposti i resti fossili della fauna di villafranchiana (circa 700.000 anni fa), composta da porzioni scheletriche di Elefa meridionalis e Ippopotamo antichissimo, a dimostrazione di come anche il Casentino (come le valli vicine) sia stato a lungo caratterizzato da un ambiente lacustre di clima caldoumido. La serie di calchi dei teschi umani introduce il tema dell'evoluzione fisica, e attraverso i manufatti litici esposti in finestre successive si presenta come culturale: inferiore il Paleolitico medio, dal Paleolitico superiore all'età dei metalli. Nella sala 2 si trovano reperti provenienti dal crinale o dalla valle che testimoniano la prima presenza etrusca del Casentino: Pratello, Serelli e Masseto. Il padiglione 3 è dedicato al tema della religione etrusca, e in particolare al santuario di Socana, con la ricostruzione delle alte e coroplastiche decorazioni. Sempre nell'ambito del tema religioso, il padiglione 4 presenta i reperti provenienti dalle grandi offerte votive etrusche del Lago d'Idoli sul Monte Falterona. L'esposizione museale della maggior parte dei reperti recuperati dalla campagna del 1972 e quelli del 2003-2007 si chiude il lungo capitolo di indagine archeologica sul Lago degli idoli, iniziato nel 1838. Nel padiglione 5 sono esposte le testimonianze dell'epoca romana, attraverso un allestimento che privilegia il criterio funzionale a quello topografico. Nella sala sono infatti benvenuti i reperti esposti relative alla produzione di alimenti e al loro approvvigionamento. La ricostruzione di parte dell'impianto termale di Domo e l'esposizione dei materiali da costruzione puntano l'attenzione sulla fattoria romana e i servizi connessi. Poi ci sono i reperti provenienti da siti legati al periodo tardo-romano, con testimonianze dell'arrivo dei barbari. Nella sala 5 si trova anche lo spazio delle testimonianze l'antico mondo funerario attraverso l'esposizione di varie tipologie di sepolture rinvenute in Casentino: dalle sepolture alla cappuccina quelli per la sepoltura, dal ribaltamento delle sepolture a quelli della cremazione. L'ultima sala, la 6, è infine dedicata alle mostre temporanee. Il Museo dispone inoltre di un'aula attrezzata per lo svolgimento di laboratori e attività didattiche.
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