Museo della Cipria


Indirizzo:
Piazza Bodoni n. 4/f, 10123 Turin, Italy

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"La polvere, alleato perenne della seduzione".


La polvere? Sono italiani che inventarono ed esportarono a Parigi all'inizio del XVI secolo. Era rossastra o giallastra ma serviva a dare sfumature d'oro ai capelli e soprattutto alle parrucche. Derivato da amido o farina di fave era leggermente profumato e mano francese, durante la reggenza, divenne bianco e scomparve sotto l'Impero. Con il recupero del trucco femminile, nella seconda metà dell'Ottocento, riappare la polvere, leggermente colorata per ammorbidire la pesante fard dedicata al viso e formata dal talco in polvere con aggiunta di nitrato di bismuto o ossido di zinco per aumentarne l'omogeneità e l'adesione alla pelle. La ricerca farmacista perfeziona la formula e nasce così quello che viene chiamato il "Poudre de Riz" o semplicemente Poudre, un velo impalpabile offerto in decine di sfumature da abbinare alle varie occasioni di giorno e di notte e in consistenze diverse a seconda delle stagioni. E così ecco le sfumature per brune e bionde, ecco le polveri riflettenti che sotto la luce artificiale danno particolare risalto al volto nascondendo imperfezioni. Curiosamente il secolo scorso la polvere è stata usata anche dagli uomini come dopobarba, per spegnere il bruciore del rasoio.


"Preziosi collettori di poudrier


Così la polvere evanescente, il suo imballaggio resistente, la sua boîte, diventano uno spazio di forti esercizi artistici e grafici, così come gli oggetti da collezione. Il Museo delle polveri, inaugurato a Torino e Firenze presso l'Olfattorio, propone una mostra di centoventi oggetti storici che variano nel tempo attingendo alla grande collezione raccolta con passione da Cithera che conta per l'Italia le prestigiose polveri e il trucco di T. LeClerc, ricco di centinaia di pezzi pregiati. Uno spazio all'avanguardia, una grande scatola nera con luci dicroiche che illuminano i singoli pezzi rendendoli quasi incandescenti: Questo è il "chambre de poudres", il cubo ovattato e misterioso inventato dall'Olfattorio dove ci si ritrova da soli o in piccoli gruppi per assaporare meglio la preziosità dell'installazione. "La polvere è un mistero sottile e volatile, straordinariamente capace di creare fascino e nascondere piccole imperfezioni con una leggerezza ineguagliabile che non si vuole svelare. Era giusto trattarlo con lo stesso, sfuggente, delicato mistero", dice Giovanni Gaidano che progettò questo spazio sospeso tra il giorno e la notte con la delicatezza sfuggente di una farfalla. Tra gli esemplari attualmente esposti: Poudre Dermophile Stérilisée T.LeClerc (Francia 1881), La Poudre c'est moi Guerlain (Francia 1920), Aurea L.T. Piver (Francia 1900), ecc ...



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