Museo di Santa Maria in Cappella

Nel cuore del centro storico di Trastevere, riaperto al pubblico dopo decenni di chiusura, la chiesa di Santa Maria in Cappella e parte dei locali attigui all'antica villa di proprietà della famiglia Doria Pamphili. Da mercoledì 9 dicembre, nella settimana di apertura dell'anno giubilare, sarà, infatti, visitabile la Mostra Permanente Venere Mare, ospitata negli spazi adiacenti all'edificio di culto trasformato in sale espositive della Cappella del Museo di Santa Maria, fondata per ospitare la rassegna. Il titolo della mostra evoca la lunga e nobile storia del complesso architettonico, costruito nelle vicinanze di quello che, in epoca romana, era uno dei principali porti fluviali della città, detto Ripa Grande, uno dei più importanti del Mediterraneo. Versus Sea, mostra proposta in alcuni centri liguri nell'estate del 2015, racconta le vicissitudini di questo luogo, dalla consacrazione del primo nucleo sacro da parte di Urbano II, nel 1090, all'ospedale fondato dalla Sacra Famiglia Francesca Romana, alla trasformazione in villa barocca e giardino delle delizie della nobile famiglia Pamphili, fino alla moderna trasformazione in dimora per anziani. La sequenza museale in diverse sale espositive dove sono esposti reperti che vanno dall'epoca romana all'Ottocento: tra gli oggetti di arredo religioso spicca l'altare con la preziosa Agnus Dei (Agnello di Dio), dedicata nel 1113 da papa Pasquale II. Di grande interesse anche la teca in piombo, risalente ai primi decenni del XII secolo, rinvenuta nella collezione dell'altare e due vasetti contenenti le reliquie di alcuni santi tra cui l'apostolo Pietro. Di particolare pregio sono i resti delle vetrate originali in stile gotico rinascimentale, con scene del Nuovo Testamento, e con le braccia della famiglia Doria Pamphili. Il percorso si conclude con una visita alla chiesa di Santa Maria nella Cappella, dove è ancora visibile il lungo processo di scavo archeologico nelle navate, ancora in corso, che ha portato alla luce reperti ceramici e frammenti di muratura tra il IV e il V secolo, che raccontano le strutture precedenti alla costruzione dell'edificio di culto ma anche la vivace vita del quartiere.