Museo d'Arte San Martino


Indirizzo:
Piazza Italia, 8, 24022 Alzano Lombardo

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Il Museo di Arte Sacra di San Martino si trova nel palazzo costruito alla fine del XVI secolo da conti di tasso, poi acquistato nel 1670 dalla famiglia che Pellicioli il Palazzo. I primi interventi sull'edificio risalgono al 1994, mentre le fasi finali del restauro della sacrestia. La decisione di procedere è alle opere di restauro che la realizzazione dello spazio espositivo nasce dalla visione e dalla volontà del parroco monsignor Alberto Facchinetti, che fin dall'inizio del suo mandato, ha incluso l'enorme importanza non solo artistica, ma anche pastorale del patrimonio presente nella parrocchia. La ristrutturazione dell'edificio, la realizzazione di tutti gli spazi espositivi e il restauro delle Sagrestie sono stati progettati e seguiti dall'architetto Carlo Panigada, in collaborazione con Valerio Mazzoleni, primo rettore del Museo. L'edificio, in condizioni estremamente precarie, ha richiesto una complessa operazione di ristrutturazione e difficile da adattare alla nuova destinazione. Sono state ricavate, su tre piani, quattordici mostre, sale locali per eventi culturali e congressuali, oltre alle sale per uffici e archivi. Nelle sale del museo si trova una vasta collezione di oggetti di culto e devozionali, paramenti, disegni, codici e libri di coro illuminati, dipinti importanti. Non si tratta però solo di oggetti rilevanti dal punto di vista artistico, ma di elementi che nel loro insieme costituiscono il percorso spirituale della comunità di Alzano Maggiore. Lontane dall'oblio in cui stavano perdendo, opere d'arte o semplici oggetti liturgici, recuperati quasi interamente all'interno del patrimonio locale, tornano ad essere un vero e proprio viaggio di catechesi, continuando così ad esercitare il compito per cui erano stati concepiti, non una semplice accaparramento, ma la possibilità di creare un dialogo fecondo con il mondo esterno. Va ricordato a questo proposito che parte dei paramenti liturgici e degli strumenti processionali continuano ad essere utilizzati, come nel corso dei secoli, ancora in alcuni periodi dell'anno, accompagnando le sacre processioni e la liturgia. Questa continuità di uso metaforico è un museo che è davvero un luogo di conservazione, ma anche, e soprattutto, un luogo di continuo rapporto con la vita della chiesa alzanese e della sua comunità. In particolare al piano nobile dell'edificio, oltre alle sale destinate ad ospitare le più antiche testimonianze della chiesa, i corali e i progetti per la facciata della Basilica, il ricco patrimonio di arredi liturgici tradizionali e oggetti curiosi, paramenti e stendardi processionali, espongono alcuni dipinti di grande interesse. Tra questi, accanto a dipinti del secolo scorso, tra cui importanti dipinti di Cavagna e del Settecento che originariamente decoravano le pareti della Cappella del Rosario, spiccano il San Cristoforo, il Tintoretto e il bellissimo San Pietro Martire da Verona, opera di Palma il Vecchio.



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