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La storia del Museo inizia con la cultura del recupero antiquario viva a Pisa fin dal Settecento, che si identifica con il primo nucleo di dipinti di "primitivi" raccolti dal canone del Duomo di Sebastiano Zucchetti (1796). La collezione lasciata in uso per la Scuola di Disegno, si arricchisce nel secolo successivo di altri dipinti e sculture, recuperati anche attraverso acquisizioni allo stato napoleonico e post-unitario, con la graduale confluenza nella locale Accademia di Belle Arti. Solo nel 1893 Iginio Benvenuto Supino realizzò il nuovo prestigioso Museo Civico presso il convento di San Francesco, di cui realizzò anche un prezioso catalogo. Nel 1949 nasce il nuovo Museo Nazionale, che ospita le collezioni dell'ex Museo Civico con ulteriori ampliamenti e insediamenti nel restaurato convento di San Matteo a Soarta. Dell'antico monastero medievale (XI secolo) oggi si possono identificare solo alcune delle strutture originali, soprattutto negli ambienti interni. A metà del Cinquecento, in ogni caso, il convento subì modifiche, come dimostra la datazione nel chiostro, a colonne e capitelli toscani in pietra arenaria. Alla fine del Settecento o all'inizio dell'Ottocento risale probabilmente all'attuale facciata d'ingresso al museo, affacciata sul Lungarno, di ispirazione neoclassica.
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