Museo Civico delle Telecomunicazioni (Collezione Cremona)


Indirizzo:
Via degli Esplosivi, 10, 00034 Colleferro

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La "Collezione Cremona", ospitata presso il museo comunale locale, è stata inaugurata il 30 ottobre 1999. Il fondo, di notevole valore scientifico e culturale, nasce nel dopoguerra con una prima raccolta di resti bellici ed è costituito da cimeli ed attrezzature storiche per le telecomunicazioni civili e militari. Oggi la collezione, suddivisa in 20 sezioni tematiche, è costituita da 1000 strumenti e cimeli di varie nazionalità, molti dei quali esemplari rari o addirittura unici; documenta, passo dopo passo, l'evoluzione dei media per la trasmissione di idee e informazioni. Obiettivo della mostra è quello di creare un percorso storico su un sistema di telecomunicazioni, attraverso un'ampia visione che mostri l'evoluzione degli strumenti e degli apparati realizzati nel tempo nel campo delle telecomunicazioni. La collezione, di proprietà del Gen. Francesco Cremona, ha avuto diverse opportunità di esposizione, totale o parziale, in Italia e all'estero. Due eventi, di grande rilievo storico, hanno il privilegio di guidare il patrocinio della Presidenza della Repubblica nel 1993 con il Presidente Scalfaro e nel 2001 con il Presidente Ciampi. Inoltre, la collezione è stata inserita nel "Guinness dei Primati" nelle edizioni dal 1998 al 2002 per ampiezza, rarità e significato storico dei cimeli e rende omaggio all'opera di Guglielmo Marconi. La raccolta inizia con una sezione didattica che tratta i più antichi sistemi di telecomunicazione, da lampi di fuoco e segnali acustici con corna e conchiglie di persone preistoriche a stazioni di avvistamento e segnalazioni del periodo greco-romano, per poi arrivare nel Medioevo, alcuni strumenti acustici hanno trovato uso anche nella trasmissione: megafoni, campane, corna, sirene, ecc, per non parlare dell'uso diffuso di piccioni viaggiatori. Questo ci porta alla fine del '700, con l'aiuto del telescopio da cui ha avuto origine la telegrafia ottica con diverse modalità di segnalazione. Il piano superiore è dedicato all'avvento dell'energia elettrica ed espone numerosi esempi di telegrafi elettrici, sistemi di segnalazione marini e terrestri, con bandiere, telefoni di ogni età e nazionalità, civili e militari, nonché centrali telefoniche. Ampia scelta di televideo, sismografi, geofoni e telegeofoni, metal detector, telefoni ottici, fino a esemplari di telegrafia senza fili e radio telefonia. La sezione dedicata a Guglielmo Marconi espone rari cimeli originali tra cui il celebre Ricevitore Marconi Magnus del 1992, oltre ad alcune pregevoli ricostruzioni. Altrettanto ampia è la rassegna delle radio di tutte le età e nazionalità, compresi i registratori e i riproduttori di suoni. Segue la parte dedicata al cinema, alla televisione, al video e al computer. La metropolitana ospitava invece un'affascinante sezione dedicata ai media nei servizi di "intelligence", con ampia rassegna di 007 casi, con radio bidirezionale, mentre tra i dispositivi di cifratura, questa gamma comprende il famoso apparecchio "Enigma", utilizzato dall'esercito tedesco durante la seconda guerra mondiale. Nel ramo del museo sono ospitate molte apparecchiature radio militari, stazioni, collegamenti radio e radar, forniti per l'Alleanza Atlantica e il Patto di Varsavia. E' un museo da non perdere e da visitare, perché c'era tanta passione per realizzarlo e tanta passione nel conservarlo; le invenzioni wireless di Guglielmo Marconi e la nascita della trasmissione hanno dato vita ad un nuovo stile di vita che tutti conosciamo oggi, come la telefonia cellulare, internet wireless e molto altro ancora; questo museo cerca di ripercorrere tutta la vita radiofonica e l'evoluzione che abbiamo avuto negli anni cercando di conservare soprattutto i dispositivi realizzati.



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