Osteria del Castello in Cengio Alto dal 1906


Indirizzo:
Piazza Libertà 19, 17056 Cengio

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ancora Osteria di Cengio Alto di cui toviamo tracce dal 1906 nell'archivio comunale. tradizione consolidata, ma nuova forma. L'esperienza culinaria si legherà ad un ambizioso programma culturale. Il progetto nasce dalla ricerca condotta nel settore alimentare dal Laboratorio Liquori Valbormida Origine e dall'attività culturale dell'associazione Le Stelle, entrambe ubicate nell'antico borgo di Cengio Alto.


L'idea è quella di coniugare la nuova proposta di una cucina semplice, legata al territorio e alle pratiche di lavoro tradizionali, con eventi di carattere culturale: lettura di brani tratti dalla proiezione di film, da mostre e spettacoli serali dedicati alla musica. Spiega a questo proposito Alessandro Pancini, fondatore Luca Graffo di origine e presidente di The Star: "Al centro del nostro interesse sarà la cultura del cibo e delle bevande, della convivialità come momento di socializzazione, scambio e crescita reciproca; ed è per questo che abbiamo iniziato a recuperare dalla cucina del territorio, anzi dalla cucina proprio in questa sala, partendo dai prodotti di qualità e dalla conoscenza culinaria di chi da anni ha sperimentato nelle proprie tecniche e preparazioni, e ora vuole condividere".


In cucina e nel salone, infatti, si collocherà sia l'esperienza di Franca, che per anni ha diretto il ristorante, sia quella di Bruna (madri di Alessandro e Luca) che taglierà la strada, ma la maggior parte di alcune ragazze come Linda, Monica, Valentina e ancora Valentina. Chiaramente ci sarà Luca. Enrico e Alessandro. Tutti sono stati disposti a prendere il testimone e riportare il mestiere: "Per noi - dicono - non è solo un lavoro, ma è anche un modo per tenere insieme le generazioni, per mantenere, attraverso il cibo, una continuità fatta di conoscenza e di persone. "


Le ricette esprimeranno un territorio di confine, che è la Valle Bormida, e quindi prendere le migliori Liguria e Piemonte, ma ci sono anche serate a tema, dove dominerà un piatto, un ingrediente o una preparazione, magari recuperando ricette dimenticate o che ormai non si fanno quasi come. Si può anche dire che i beni più intimi e privati della cucina, la cucina è fatta in casa, in occasioni speciali, troveranno una condivisione pubblica nel nuovo locale. L'aggettivo "famiglia" quindi non è una semplice etichetta, ma risponde pienamente alla vocazione di chi pensa ad una cucina veramente casalinga, proprio per questo la famiglia ci appartiene e la riconosciamo, ma anche perché fatta nei modi consueti, come l'abbiamo vista proprio nelle nostre cucine domestiche. E non c'è posto migliore per una cucina per scoprire noi simili agli altri, anche per trovare l'opportunità di incontrare altre culture e sensibilità.


D'altra parte, prima ancora che legata a qualche evento, la cultura è insita nel cibo stesso. "Si può parlare molto di cultura del cibo - abbiamo detto Davide Montino, ricercatore e docente all'Università di Genova e animatore di varie iniziative delle Stelle - e soprattutto l'Osteria con l'aiuto delle Stelle svilupperà un discorso in questa direzione: il cibo come consapevolezza di cosa sia un piatto, di tempi e natura della produzione; il cibo come testimonianza della cultura che lo ha prodotto e che si è tramandata, pur cambiando profondamente, fino ad oggi.


Citando ancora il nostro Montino "allora non ci limiteremo alla nostalgia dei tempi che non ci sono più, ma proporremo un recupero culinario che sia anche recupero di pratiche di stare insieme, di condividere conoscenze e di imparare di più su quello che mangiamo e su come mangiamo". Il cibo che ci viene servito è solo il culmine di una catena che ha visto pratiche d'azione e conoscenza nello spazio e nel tempo, e che sono in una sintesi di pentole che ci troviamo ad affrontare. "


Qui, vorremmo mangiare con noi significava soprattutto un'esperienza di questo tipo. Ovviamente, poi, ci saranno anche eventi culturali specifici, dalla presentazione di libri a conversazioni con esperti e studiosi, mostre e varie sagre non solo gastronomiche, ma con la cucina la possibilità di adattare gli spazi alle diverse attività. Mangiare sarà uno dei momenti più complessi e arricchenti, ma non ultimo sarà il rapporto con le produzioni locali: "Intorno alla proposta dei piatti che hanno caratterizzato il ristorante negli anni precedenti - dalle verdure ripiene alle carni, dai ravioli fatti in casa rigorosamente al pane fritto, tostati dal classico dolce "al mattone" ci sarà una particolare attenzione ai prodotti locali, alla loro qualità - aggiunge Luca Graffo - recuperare il modello Origin ancora una volta sarà la qualità che fa la differenza". Conclude Enrico Battaglia "Percorrendo una vecchia strada con nuove corse in avanti insieme".



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