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Dal 1919 il Real Club Bellini di Catania costituì un Comitato presieduto da Di Stefano Giuffrida e poi da F. Anastasi, che raccolse fondi per fonderli con quelli ottenuti con l'adesione promossa dalla "Tribuna" di Roma.
Tra i primi sottoscrittori ci furono il Re, Mussolini e tutte le più alte personalità della politica, dell'arte e della letteratura. Con decreto del 23 novembre 1923 la casa Bellini fu dichiarata Monumento Nazionale. Difficili pratiche ritardarono la realizzazione del Museo, fino a quando l'interesse di Antonino Grimaldi determinò, con l'assegnazione a Benedetto Condorelli, la costituzione.
Il Museo Belliniano fu inaugurato il 5 maggio 1930 alla presenza di Vittorio Emanuele III. La casa natale di Vincenzo Bellini, diventata museo, fa parte dell'attiguo palazzo delle Crociere Gravine, originariamente costruito sulle rovine dell'antica Odéon e del Teatro Greco.
Dal 1950 al 27 luglio 1968 il Museo fu diretto da Francesco Pastura, autore della monografia Belliniana secondo la storia (Guanda, Parma 1959).
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