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Nato nel 1987 a Cupramontana, capitale "storica" se non classificata come il vino marchigiano probabilmente più famoso del mondo, il Verdicchio dei Castelli di Jesi è un museo unico e, almeno per ora, unico nel suo genere. Il Museo Internazionale dell'Etichetta (vino), la cui ideazione è dovuta al critico storico e artistico Armando Ginesi, ha sede presso il centrale Palazzo Leoni, Amministrazione Comunale del Demanio, ed è posto sotto la competenza dell'Ufficio alle attività economiche. Le sessantamila etichette raccolte compongono le tre sezioni in cui è suddiviso il Museo: una prima sezione storica, con esempi del secolo scorso, una sezione artistica con esempi unici realizzati proprio da artisti e non per la rivendita, e infine il settore più consistente, con più di quaranta etichette provenienti da quasi tutto il mondo. Come ogni devozione, pubblica o privata, dobbiamo ricordare la persona che ha contribuito alla creazione del Museo: Franco Rossi è stato, infatti, appassionato collezionista, esperto di vino oltre che etichetta, custode di una memoria che, attraverso immagini diverse, e sempre più ingenua, risale agli anni in cui il vino, a Cupramontana, è stato elemento forte dell'identità culturale di molti, e la competenza empirica maturata nel riconoscere, confrontare, valutare i vini ha avvicinato a questo territorio le zone vitivinicole francesi, in cui il rispetto per la cultura materiale e la capacità di sperimentare differenze e similitudini erano e sono patrimonio comune.
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