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Una Gita Di Un Giorno a Castelbuono

4 minuti di lettura

Consigli di viaggio per Castelbuono

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Questo testo è stato tradotto in Italiano dalla lingua originale English.

Qualche anno fa, durante una vacanza nella splendida città medievale di Cefalù, a est di Palermo, abbiamo deciso di prenderci una pausa dal sole, dalle acque azzurre e dalle spiagge e di goderci un cambiamento di scenario facendo una gita di un giorno, lasciando la costa per addentrarci nelle aspre montagne delle Madonie. Abbiamo potuto assaporare lo stile di vita rurale di questi luoghi, esplorando i tesori artistici e naturali di un autentico borgo siciliano, il piccolo e bellissimo Castelbuono e il suo castello.

Castelbuono è un piccolo borgo medievale immerso nel Parco delle Madonie, un paesaggio boschivo formato da querce, castagni, frassini e ciliegi. Girovagare per il centro storico significa respirare l'aria di un antico passato, meglio rappresentato dal Castello Ventimiglia voluto dalla famiglia aristocratica Ventimiglia nel XIV° secolo, posto a ridosso di un borgo bizantino chiamato Ypsigro. Camminare per le sue viuzze strette, è come entrare in un'altra dimensione, è come vedere una sfilata di cavalieri e belle signore che indossano abiti di broccato fuscia ed elaborate acconciature.

Abbiamo iniziato la nostra visita dalla bella chiesa di Matrice Vecchia. Costruita nel XIV° secolo sulle rovine di un tempio pagano, la chiesa presenta un portico rinascimentale, uno splendido portale barocco e una guglia ottagonale coperta di maioliche. L'interno della chiesa è stato ampliato alla fine del XV° secolo e contiene alcune opere interessanti, in particolare un polittico sopra l'altare maggiore raffigurante l'Incoronazione della Vergine, in cui un santo è raffigurato con un paio di occhiali, alcune belle statue, affreschi e colonne dipinte. La chiesa di Matrice Nuova, o meglio la Chiesa della Natività di Maria, fu costruita tra il XVI° e il XVII° secolo. Al suo interno si può notare la sua pianta a croce latina intervallata da dodici colonne in pietra rivestite in stucco, quattro delle quali, poste sui due altari nel transetto, sono attribuibili al Serpotta. Un'altra piccola meraviglia è la Chiesa di San Francesco, risalente al IV° secolo, con l'annesso Mausoleo di Ventimiglia, un edificio ottagonale tardo medievale al quale si accede dalla chiesa attraverso un portale rinascimentale in marmo in stile lauranesco e che ospita le tombe dei Ventimiglia, signori di Castelbuono. Lungo la navata della chiesa verso l'uscita, nel coro, si può ammirare uno dei tre organi a canne più antichi d'Italia, datato al 1547, che conserva ancora oggi tutti i componenti meccanici originali: ascoltarne il suono è come fare un salto nel passato. Numerose altre chiese di notevole valore artistico, almeno 20, sono distribuite nel territorio di Castelbuono. Simbolo del paese è il Castello Ventimiglia, realizzato nel XVII° secolo per esigenze di tipo abitativo, quando alcune famiglie Ventimiglia si trasferirono qui da Palermo - il castello non ebbe mai un vero e proprio scopo strategico, per la sua posizione geografica a valle. La costruzione presenta tratti arabo-normanni e svevi: la forma a cubo ricorda l'architettura araba; le torri quadrate, pur inserite nella facciata, rispecchiano lo stile architettonico normanno, così come anche i merli; la torre rotonda richiama aspetti dell'architettura sveva. Oggi il Castello è sede del Museo Civico di Castelbuono con le sue varie sezioni: Archeologia, Urbanistica, Arte Sacra, Moderna e Contemporanea. Il ricco programma di mostre e attività culturali ne fanno un punto di riferimento dinamico per ricerche, incontri e sperimentazioni Lungo la via principale, la Fontana della Venere Ciprea (ricostruita nel 1614) con sopra Andromeda, Venere e Cupido nella nicchia centrale e quattro bassorilievi con scene mitologiche legate al tema dell'amore.

Castelbuono è conosciuta anche per la sua manna, una resina biancastra composta da un liquido vagamente dolce, che esce dalle cortecce degli alberi di Castelbuono e della vicina Pollina e si coagula sotto il calore del sole: la linfa di questi alberi esce dalle incisioni fatte su fusti e rami e, una volta essiccata sotto il caldo sole estivo, viene raccolta e utilizzata come dolcificante, lassativo, depurativo e anche per scopi cosmetici e medicinali. La manna, infatti, ha caratteristiche importanti e può essere utilizzata per curare varie malattie. Un consorzio di giovani produttori, nato di recente, sta lavorando per far rivivere la cultura della manna. Molto gustosi anche il panettone, il tipico dolce natalizio, e i dolci come la colomba di Pasqua aromatizzati alla manna, ora esportati in tutto il mondo. Castelbuono si anima soprattutto in estate, a luglio, durante la festa di Sant'Anna. Con la cerimonia di consegna della Chiave, la corte di Ventimiglia riprende a sfilare per le vie della città e ad agosto, quando, in occasione dell' Ypsigrock Festival, la città si riempie di giovani e di musica.

I miei consigli:

Ristorante Nangalarruni: Penso che questo ristorante sia l'anima della cucina italiana, un perfetto esempio di ristorante italiano! Posto incantevole e cibo delizioso! Il ristorante si trova in una stradina dove ci si può sedere all'aperto in un'atmosfera accogliente. Siamo stati accolti calorosamente e abbiamo potuto sperimentare l'ospitalità siciliana per tutta la sera. Il cibo era squisito! Qui producono pasta fatta in casa, si possono gustare funghi freschi e saporiti, carni di alta qualità, formaggi deliziosi e molto altro ancora. A parte questo, hanno anche un'ampia carta dei vini. L'Etna è un vino caldamente raccomandato.

Pasticceria Fiasconaro sede della specialità locale, il mannetto; l'amata pasticceria sulla via principale che porta al castello è anche ricca di prelibatezze come il gelato fatto in casa, i cornetti burrosi, la cassata siciliana molto dolce e il gustoso dolce testa di Turco; Il panettone è uno dei migliori di tutto il mondo.

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Lo scrittore

Eleonora Ruzzenenti

Eleonora Ruzzenenti

Io sono Eleonora, dall'Italia. Condivido con voi una frenetica passione per i viaggi e una curiosità insaziabile per culture diverse. Su itinari troverete le mie storie sull'Italia.

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