Stai pianificando un viaggio? Crea un piano personalizzato con Maya, il tuo assistente di viaggio AI di Live the World

Chatta con Maya

Oro bianco italiano

2 minuti di lettura

Consigli di viaggio per Cagliari

Ottieni l'esperienza Gastronomia più autentica. Dai un'occhiata a queste visite guidate e biglietti salta fila intorno a Cagliari .
Se usi i link sopra, paghi lo stesso prezzo e noi riceviamo una piccola commissione - grazie per il tuo supporto!

Questa storia di viaggio è tradotta con l'aiuto della tecnologia.

Questo testo è stato tradotto in Italiano dalla lingua originale English.

Il cloruro di sodio (NaCl), più o meno ricco di impurità in parte eliminabili dalle operazioni di lavaggio e raffinazione, è uno dei sali più diffusi sul nostro Pianeta, a base di acqua di mare. L'uomo e gli animali, essendo composti da oltre l'80% di acqua salata, ne sono ricchi e devono assumerne quantità regolari, soprattutto attraverso il cibo, per integrare le loro perdite. Per questo motivo non esiste un organismo vivente superiore che possa fare a meno del sale, così fin dalla preistoria abbiamo cercato, prodotto e commerciato un bene così importante, considerato prezioso come l'oro, tanto da essere utilizzato dai re dei primi romani per pagare i soldati (il termine Salario deriva dal latino salarium, che significa anche "stipendio").

SSi può quindi immaginare che la prima produzione di sale sia stata organizzata dalla sua raccolta dalle pozze del mare, quando il sole e il vento facevano evaporare l'acqua lasciando il sale depositato sul fondo. Questo processo è infatti la tecnica di base utilizzata nelle miniere di sale marino, formata da una serie di grandi bacini poco profondi e collegati tra loro in cui l'acqua di mare evapora rapidamente. Attorno a questi specchi principali si trovano spesso altri bacini, sempre più o meno costituiti da acque salmastre, nati come aree drenanti o come risultato di interventi iniziali poi non completati, dove una specifica vegetazione si è assestata e ha creato ecosistemi peculiari.

Oggi sono quasi una dozzina le miniere di sale italiane chiaramente identificabili, ma solo quattro di esse sono ancora attive a livello industriale (S.Antioco, Trapani, S.Margherita di Savoia e Cervia). Sicuramente in passato ce n'erano di più, come possiamo intuire da interessanti testimonianze storiche. In pratica, quasi tutte le principali città di mare avevano le loro acque salate: da Siracusa a Roma (Ostia), da Venezia a Trieste, dove il Canal Grande è ciò che resta oggi delle antiche saline della città, sepolte nel 1732. Tutte le miniere di sale italiane, e in particolare quelle non più attive, sono diventate zone umide di interesse nazionale solo per aspetti naturalistici; non a caso quasi tutte si trovano all'interno di siti di interesse comunitario (SIC), zone di protezione speciale (ZPS) o zone importanti per gli uccelli (IBA). La maggior parte di essi sono ora protetti all'interno di parchi nazionali, parchi regionali o riserve naturali. Il loro valore ambientale è evidenziato dalla presenza di particolari specie botaniche, animali (soprattutto uccelli) e habitat salmastri. Tutto questo si fonde con gli aspetti paesaggistici e antropici che rendono questi ambienti unici a livello nazionale.

Percorrendo la nostra penisola si possono scoprire realtà a volte poco conosciute ma ricche di storia, luoghi dove è ancora possibile trovare particolari qualità di sale molto diverse tra loro.

Vuoi pianificare un viaggio qui? Parla con assistente di viaggio AI Maya.





Lo scrittore

Eleonora Ruzzenenti

Eleonora Ruzzenenti

Io sono Eleonora, dall'Italia. Condivido con voi una frenetica passione per i viaggi e una curiosità insaziabile per culture diverse. Su itinari troverete le mie storie sull'Italia.

Pianifica un viaggio con Maya, la tua assistente di viaggio AI

Chatta con Maya

Altre storie di viaggio